Dal prossimo 22 maggio 2021 spalanca i battenti la mostra “Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo” (22/05/21 – 29/08/21), esposizione che rientra nella linea di indagine, condotta dal Mart di Rovereto, che mette a confronto artisti e correnti artistiche diverse. Difatti anche questa mostra vuole passare in rassegna l’arte e la bottega del maestro tra i preferiti della cerchia di Lorenzo il Magnifico e gli artisti delle epoche successive che dal maestro rinascimentale si sono fatti ispirare, fino ad arrivare a testimoniare la contemporaneità delle influenze botticelliane.
La mostra realizzata su un’idea nata dalla collaborazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi e Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, concettualmente si divide in due parti. La prima è dedicata al genio toscano indagato nelle sue peculiarità di artista e maestro di bottega attraverso un nucleo di opere tra i più significativi prestiti offerti al museo, come Pallade e il Centauro, proveniente dagli Uffizi, la Venere della Galleria Sabauda di Torino e il Compianto sul Cristo morto del Museo Poldi Pezzoli di Milano. La seconda mette in evidenza l’impronta botticelliana in tante opere di artisti contemporanei dagli anni Sessanta in poi, come i pop artist Mario Ceroli, Giosetta Fioroni e Cesare Tacchi o ancora Michelangelo Pistoletto e Renato Guttuso, gli internazionali Fernando Botero, David LaChapelle, Oliviero Toscani, John Currin, fino a toccare anche i settori della moda, del cinema, delle riviste e delle foto come quella recente che vede la famosa influencer Chiara Ferragni immortalarsi accanto proprio alla Venere di Botticelli.
Da qui l’invito alla Ferragni la cui presenza, all’apertura della mostra, sarebbe ben gradita dal museo, incoraggiando, dopo la presenza già agli Uffizi, la nuova concezione dei musei fiorentini quale luogo cult fra i giovani, proprio perché frequentato e presente nell’instagram dell’icona mediatica seguita dalle nuove generazioni. L’invito però pare non privo di polemiche, sollevate probabilmente per alcune parole del pungente critico d’arte che avrebbe piacere della presenza della Ferragni come espressione di un “incontro fra donne: Venere e Chiara”, ma che ha lasciato anche intendere che l’invito non sia esteso al marito Fedez, di cui non sembra per niente condividere la sua “performance alternativa” al concerto del 1 maggio.