Oggetto di lusso, opera d’arte rara e preziosa, simbolo di una casata imperiale… Le uova Fabergè sono tutto questo e anche di più. Il prezioso dono offerto dallo zar Alexander III alla giovane moglie per consolarla del dispiacere della lontananza dalla famiglia, lasciata nel periodo in prossimità della ricorrenza pasquale per congiungersi in matrimonio, è una vera e propria tradizione adottata da quel giorno e perpetrata nel tempo all’interno della famiglia reale, fino alla sua caduta.
Lo zar infatti vista la felicità dell’imperatrice nel ricevere il dono, fece diventare un’usanza il gesto di regalarle un uovo-gioiello sempre diverso ad ogni Pasqua. Ordinò quindi al gioielliere, nominato gioielliere di corte, di produrre ogni anno un uovo simile, ogni volta contenente una sorpresa speciale. Nascono così le famose uova Fabergè, così dette dal nome del gioielliere incaricato di produrle.
Ma come era questo prestigioso uovo? Che cosa aveva talmente affascinato l’imperatrice?
L’originale uovo Fabergè era un preziosissimo gioiello, minuziosamente lavorato e elaborato come un raffinato congegno realizzato a matrioska interamente in oro e esternamente smaltato di bianco per dare l’impressione di un uovo vero. Solo al centro si intravedeva una sottile striscetta d’oro, in corrispondenza della quale c’era un innesto a baionetta che faceva aprire il gioiello. All’interno, una sferetta di oro opaco simulava il tuorlo che a sua volta si apriva come un astuccio d’oreficeria rivestito internamente come fosse un nido su cui era adagiata una gallinella in oro bianco e giallo e rubini. Anche la gallinella si apriva ulteriormente dalla parte della coda rivelando al suo interno due sorprese: una piccola copia della corona imperiale in oro e diamanti e una catenina con pendente di rubino.
A questo primo esemplare seguirono quindi molti altri – si dice poco più di una sessantina – in quanto la tradizione venne continuata anche dal figlio dello zar che ordinò le uova sia per la madre che per la sposa. Una volta caduta la dinastia Romanov, sotto il regime di Stalin questi gioielli vennero venduti e svenduti per necessità di liquidi
Che fine hanno fatto oggi queste pregiatissime uova-gioiello?
Di alcune esemplari se ne è persa proprio qualsiasi traccia, rimanendo solo testimonianza in qualche foto della famiglia imperiale o nei contratti della maison Fabergè, altri sono finiti in collezioni private e musei. Uno in particolare realizzato in stile Luigi XVI, impreziosito di zaffiri e diamanti e con un orologio in oro e diamanti di Vacheron-Constantin come sorpresa, dopo alterne vicende per le quali stava anche per finire fuso, è stato venduto ad un privato per 30milioni di dollari… Pare che la regina Elisabetta ne abbia almeno tre esemplari!