Fino al 6 gennaio 2019, presso la sede di Casa Morandi a Bologna è possibile visitare la mostra “Umberto Bonfini. Un dottore a Grizzana. Dalla medicina alla fotografia”, un progetto espositivo intorno alle opere del fotografo Bonfini, amico di Giorgio Morandi da cui ha tratto ispirazione per la sua arte, a cura del regista Claudio Spottl.
Spottl ha avuto la fortuna di ereditare alcune opere di Bonfini in quanto esposte nelle casa del nonno paterno. Il fascino da esse suscitato lo ha indotto ad interessarsi alla riorganizzazione dell’archivio Bonfini, ricostruendone nel tempo la storia. Dopo una ricerca di circa dieci anni, Spottl è riuscito a reperire un materiale tale da allestire questa mostra, che riporta alla luce l’artista dopo più di 40 anni di silenzio.
Bonfini è pisano ed arriva a Grizzana Morandi alla fine degli anni ’40, in qualità di medico. È qui che conosce Giorgio Morandi con il quale intesse un rapporto di amicizia che lo spinge ad interessarsi al tipo di pittura morandiana, che sarà propedeutica alla sua arte, ovvero la fotografia, in cui si cimenta attivamente dopo la morte del maestro bolognese. L’artista ritrova nel racconto fotografico la sua più autentica ed indovinata espressione d’arte, in cui estetica e contenuto si fondono in una poetica narrativa condotta dalle finezze della tecnica. Secondo il presidente della F.I.A.F (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) Giorgio Tani, Bonfini è da considerarsi maestro e precursore di alcune tecniche avanguardistiche della fotografia degli anni ’70. Difatti, quando ancora l’era del digitale era lontana, egli realizza diversi fotomontaggi che gli valgono premi internazionali, inoltre oltre a comparire in diverse pubblicazioni, espone in circa 600 mostre in tutto il mondo, ottenendo vari riconoscimenti.
La mostra rievoca proprio, attraverso l’esposizione di 14 esemplari realizzati negli anni ’60, la poetica dai tratti a volte cupi, ermetici, provocatori che ha caratterizzato le fotografie di Bonfani ammirate nel mondo. Inoltre correda la produzione fotografica anche l’esposizione di cataloghi e materiali documentari come per esempio ritratti, note biografiche ed interviste.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito di Mambo, l’Istituzione Bologna Musei