Rosario Sprovieri, Curatore e Segretario del Mibact di Roma, è in quest’occasione “A colloquio con l’arte” di Gian Paolo Berto, personaggio di rilievo dell’arte contemporanea italiana dal secondo 900.
Gian Paolo Berto è nato nel novembre del 1940 ad Adria, vicino Rovereto, in Veneto, ed è lì che ha iniziato le straordinarie frequentazioni d’arte sin dal primo Dopoguerra. Folgorante fu l’incontro con Tono Zancanaro e Carlo Levi, da lì è iniziato il suo cammino artistico di assoluto prestigio. Berto si è rivelato un artista eclettico nel mondo della pittura contemporanea italiana, è stato tra i pochissimi ammessi allo studio di De Chirico (ma anche di Guttuso e Picasso), ma ha sempre evitato dall’apparire nelle vetrine del grande mercato e delle mode dell’arte.
Il maestro, infatti, ha scelto il “contatto-vero”, in chiave anti-elitaria, con il pubblico più genuino: con i suoi amati allievi, con la gente più umile, con gli artisti intellettualmente dotati, spesso solitari, che hanno condotto la propria ricerca con rigore a autonomia rispetto alle mode e tutte le correnti.
Docente alla prestigiosa Accademia di Belle Arti di via Ripetta a Roma, città nella quale oggi risiede, il suo percorso di vita e il suo stesso carattere sono stati segnati profondamente dalla frequentazione e la condivisione di vita con i suoi amici artisti; Berto, il professore, mi ricorda della sua grande amicizia con Venanzio Crocetti, tra i più grandi scultori del Novecento, e col pittore calabrese Enotrio e mi fa capire che le amicizie per lui sono state davvero una seconda pelle!… Berto ha amato da sempre le incisioni e ne ha realizzate una infinità con il mitico stampatore romano di via Arco Dal Monte, Luigi Ferrante; ne custodisce anche tante altre, figure e paesaggi dei sui amici fidati, Carlo Levi, Guttuso, Treccani.
Nello studio stipato dalle opere appese in ogni centimetro quadro, campeggiano parecchi panorami romani del maestro padovano Tono Zancanaro….
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 08