Il 21 dicembre del 2002 il mondo dell’arte perdeva l’artista considerato lo scultore astratto tra i più importanti del XX secolo. Era Giò Pomodoro, fratello minore del contemporaneo scultore famoso per le sue particolari sfere di bronzo, Arnaldo Pomodoro. Percorriamo la sua carriera in 5 punti…
- Di 4 anni più piccolo, Giò Pomodoro ha legato il proprio percorso a quello del fratello Arnaldo con cui ha condiviso le prime mostre milanesi ed importanti momenti personali ed artistici.
- Si unisce al gruppo Continuità accostando il suo nome a quello di artisti celebre come Perilli e Fontana, per poi allontanarsene per seguire i suoi studi personali di ricerca scultorea.
- La sua produzione artistica vive di cicli, risultato di studi concettuali, materici ed espressivi che si influenzano uno con l’altro.
- Le sue opere sono determinate da sagome in bronzo o marmo fluttuanti o squadrate caratterizzate da vuoti entro cui irrompe la luce solare. Emblematica è l’opera “Sole deposto” in marmo, realizzata per la piazzetta del suo paese d’origine, Orciano di Pesaro, poggiante su un piedistallo recante i versi dell’ “Infinito” di Leopardi, in ricordo al suo attaccamento al luogo natio.
- Colpito da ictus in Versilia dove viveva, volle farsi portare a Milano, per morire tra la sua arte. Le sue opere si trovano in luoghi pubblici e privati in tutto il mondo.