Tra i personaggi più iconici della storia dell’arte, il pittore olandese Vincent Van Gogh, con la particolarità delle sue opere e la sua vita sofferta e instabile, è sicuramente uno di quegli artisti che più ha stimolato l’interesse e l’attenzione intorno alla sua figura anche nell’immaginario contemporaneo.
Protagonista di film anche di recente produzione in cui spesso è messo in risalto il suo rapporto tra l’arte ed il mondo esterno distorto dalla lente della malattia mentale, Van Gogh è stato inoltre esplorato nel mondo del fumetto ispirando diversi illustratori che ci hanno lasciato interpretazioni suggestive e diverse, di grande impatto.
Tra questi, interessante è la versione dell’olandese Barbara Stock che racconta gli ultimi anni del pittore tra gli amici, le produzioni e la sofferenza della psicosi e quella dell’iraniano Alireza Karimi Moghaddam che crea un Van Gogh diverso, colto in quei momenti che hanno ispirato i suoi quadri più famosi e calato in atmosfere in bilico tra il drammatico e l’ironico.
Così vengono fuori “strisce” originali in cui il pittore postimpressionista è immaginato in situazioni ed ambienti che più l’hanno ispirato e che hanno segnato la sua vita. Lo si vede pedalare in un prato di girasoli, fermarsi ad osservare “la notte stellata”, trasportare una grossa tela attraverso campi di grano, ma anche farsi un selfie con un improbabile cellulare, elevarsi su un ponte in preda a manie suicide, osservare il soffitto che “gocciola” le sue inconfondibili pennellate. Le angosce che quindi hanno segnato l’esistenza dell’artista sono qui ritratte con tocchi di umorismo ed immerse in quella vivacità di colori caratteristica di quell’arte di Van Gogh in così netto contrasto con il suo travaglio interiore.
[immagine in evidenza tratta da instagram dell’illustratore Alireza Karimi Moghadda]