È recente la notizia di un interessante risultato di ordine archeologico proveniente da studi francesi riguardanti la decifrazione di iscrizioni in lingua Elamita Lineare. Questa lingua scoperta nel 1901 all’interno di un famoso sito archeologico iraniano, a Susa, nell’Iran sud-occidentale, è un idioma isolato estinto più di 2000 anni fa, per cui non è facile la comprensione e queste iscrizioni sono rimaste per parecchio indecifrate.
Solo nel 2018 si era riusciti ad interpretare almeno dei nomi propri, ora invece la decifrazione è stata completata, portando con sé conseguenti importanti valutazioni.
È stato riscontrato che la maggior parte di queste iscrizioni in Elamita Lineare appartenga a re isolati o di dinastie diverse, spesso ripetitive e recanti scritte in cui semplicemente ne è riportato il nome o dediche a qualche divinità. Sono iscrizioni scritte riportate su vasi in argento, detti gunagi, provenienti maggiormente da tombe, che si sono unite nello studio a quelle cuneiformi, permettendo così di avere più informazioni su questa lingua che si legge da destra a sinistra e dall’alto verso il basso e di fare più luce sulla cultura iraniana.
Questo è uno degli aspetti più interessanti, in quanto fino ad oggi la storia dell’Iran è stata costruita sulle informazioni ricavate dalla cultura mesopotamica, appartenente cioè all’attuale Iraq, pertanto potenzialmente corrotta da un non propriamente oggettivo punto di vista. Ora invece la storia si arricchisce di un punto di vista interno dell’Iran dell’epoca e permette di vedere in maniera più lucida una cultura prima poco considerata, ma importante nell’economia delle valutazioni della storia, se si pensa che le prime civiltà si sono costituite proprio in Medio Oriente.
Dagli studi è inoltre emerso che la lingua Elamita Lineare scoperta è parallela al sistema di scrittura che esisteva in Iraq ed oltretutto che le due lingue erano influenzate fra loro, pertanto non sono madre e figlia, ma sorelle.