Artisti di fama internazionale come Damien Hirst e Jeremy Deller hanno mostrato interesse per la “cryptoarte”, “tokenizzando” le loro opere e accentando pagamenti in “cryptovalute”. La più grande casa d’aste al mondo Christie’s ha venduto la prima opera di “Crypto Art” certificata “NFT”, ossia autentica, unica ma esclusivamente esistente in digitale – realizzata dall’ormai più noto artista digitale Beeple – per oltre 60 milioni di dollari. Anche un’opera del famoso street artist Banksy, “Morons (White)”, benché a sua insaputa, è finita nel mercato digitale essendo stata acquistata da una società di blockchain per 96mila dollari, bruciata, trasformata in NFT e poi venduta a 380mila dollari…
Può sembrare ancora molto strano un discorso del genere eppure i fatti stanno sempre più dimostrando come la realtà del mercato virtuale stia prendendo sempre più piede e si stia sviluppando ultimamente anche molto velocemente nello stesso mondo dell’arte. Qualcuno ipotizza addirittura che per diversi settori, tra cui in primis proprio l’arte, possa favorire nuove possibilità di sviluppi economici.
Ma cosa è la Crypto Arte e un crypto artista?
La Crypto Arte è un’arte digitale basata sulla creazione di opere originali realizzate da un artista digitale (crypto artista) che espone in gallerie digitali e vende percependo cryptovalute, ossia moneta digitale come Bitcoin ed Ethereum. Se le cryptovalute sono fungibili, ossia interscambiabili, le opere di crypto arte invece non lo sono in quanto restano protette da file associati detti NFT (Non Fungible Token) che attestano proprietà ed autenticità dell’opera e che esistono su una blockchain, una sorta di registro pubblico digitale. Quindi questi NFT sono un po’ la firma dell’artista che garantisce paternità e protezione all’interno del mercato digitale. Per immettersi in questo nuovo mercato, un crypto artista deve pertanto registrarsi, tokenizzare la sua opera, ossia farne una copia in digitale, caricarne le informazioni su una blockchain, diventando così tracciabile come NFT in termini di provenienza, condizioni di trasferimento e autenticità.
Al momento il fenomeno pare interessare non solo opere d’arte in digitale, ma anche opere reali che venendo tokenizzate vivono di doppia vita e su un doppio mercato. In questo periodo di pandemia, poi, gli esperimenti di Crypto Arte sembrano aumentare e anche in Italia è possibile trovare su Decentraland, un luogo virtuale, la mostra digitale “Travel Diary” di una collettiva di 8 artisti italiani, incentrata sul tema del viaggio alternativo, in risposta alla privazione del viaggiare imposta dall’emergenza Covid.