E’ in corso al Phoenix Art Museum una rassegna sui generis, in cui l’esposizione artistica è uno spettacolo d’arte di realtà virtuale. Fino al 30 settembre 2018 i visitatori avranno l’opportunità di sperimentare una nuova dimensione di fruizione video e fotografica. La mostra infatti si definisce con l’ausilio di occhiali VR e cuffie per l’audio collegati al proprio smartphone, che permettono di esplorare gli ambienti simulati, semplicemente muovendo la testa e girando sulla sedia, assecondando il flusso di immagini che turbinano e si dissolvono intorno e dimenticando incredibilmente la realtà esterna. Questa speciale mostra si chiama Moonage Virtual Reality e racconta il mondo della cultura pop attraverso 3 decadi, 3 icone del tempo e 3 film dedicati, firmati dal regista Travis Hutchison. Accompagnati da un avvolgente sottofondo musicale, i tre film in realtà virtuale esplorano la moda, lo stile e la musica del tempo attraverso tre figure divenute iconiche e che per il regista rappresentano una sorta di continuità storica tra gli anni ‘60, ‘70 e ‘80. Stiamo parlando di Andy Warhol, che con la sua carica rivoluzionaria ha contribuito a definire il movimento d’arte pop di fine anni ‘60; David Bowie che ha contaminato il pop con la musica glam – rock dandogli una nuova connotazione negli anni ‘70; Kenny Scharf che con la sua arte psichedelica ha influenzato la cultura pop degli anni ’80. Il film dedicato a Warhol è “Billy Name’s The Warhol Silver Factory” con il quale si è straordinariamente catapultati nello studio di Andy Warhol, conosciuto come Silver Factory, tra le sue opere, il glamour dell’epoca e i tanti volti noti che varcavano la soglia dello studio newyorchese dell’artista, immortalati dall’obiettivo di Billy Name, il famoso fotografo di Warhol. Il film con protagonista David Bowie è “Mick Rock’s Ziggy Stardust e Spider from Mars” che porta lo spettatore all’interno del leggendario tour dell’eclettico cantante, del 1972, raccontato dalle istantanee di Mick Rock. In ultimo il film a soggetto Kenny Scharf è “Kenny Scharf’s Cosmic Cavern” che riproduce il mondo psichedelico e surrealista dell’artista prendendo spunto dalla prima versione del Cosmic Cavern di Scharf del 1981, realizzata all’interno di un armadio in un appartamento di New York che condivideva con l’artista Keith Haring.