Protagonista della rubrica “A colloquio con l’arte con Rosario Sprovieri, Curatore e Segretario del Mibact di Roma è Lillo Messina pittore, classe ’41, nato a Messina e trasferitosi a Roma nel 1961 dove si è inserito benissimo nella comunità degli artisti della città.
Maestro, che cosa ti ha portato alla pittura?
Non è che ho scelto di fare il pittore, la pittura me la sono trovata addosso e l’ho assecondata; […]
La motivazione interiore, la forza della tua pittura, che valore dà alla tua vita?
Un senso di libertà assoluta, è l’andare oltre a qualsiasi orizzonte, oltre qualsiasi cultura, ed entrare in un mondo che è una “visione” che vive soltanto nella tua anima, nel tuo pensiero, nel tuo cervello, perché la mia è una pittura costruita per immagini che provengono dall’anima, dalla mia dimensione più intima che non ha quasi riscontri con le immagini della realtà.
[…]La forza della tua pittura è che quello che hai messo sulla tela intriga gli osservatori, li spinge a pensare e li invoglia a compiere un viaggio.
Il viaggio è conoscenza. Attraverso la mia pittura attingo al viaggio, che è un qualcosa che ha inizio nell’anima e nel pensiero dove la mente si eleva e va a cercare quei luoghi che vivono al di là di qualsiasi coordinata. […]
La forza delle tue opere è anche in una denuncia sociale?
Durante il viaggio si fanno scoperte che ti rimangono dentro e poi, in maniera quasi inconscia, le rappresenti sulla tela. Nella mia pittura c’è anche una invisibile denuncia sottile, che vuole farsi presente sottotraccia o sopra le acque del mare affinché l’osservatore veda non solo la bellezza e l’armonia del dipinto, ma possa anche prendere coscienza degli orrori che oggi l’uomo compie verso la natura, verso se stesso e verso la bellezza del creato.
[…]Articolo e intervista completa sulla rivista IconArt Magazine n° 13