Si è da qualche giorno inaugurata la mostra “MAIOLICA. Lustri oro e rubino della ceramica dal Rinascimento ad oggi” al Palazzo Bonacquisti di Assisi. Una mostra che, facendo un excursus della fortuna avuta nel tempo dell’arte della ceramica, mette in evidenza la bellezza, il pregio e la maestria degli italiani nel padroneggiarne la tecnica e nell’originalità delle invenzioni compositive.
Sono in esposizione circa 150 opere provenienti da collezioni pubbliche e private umbre ma anche da territori limitrofi come Bologna, Firenze, Faenza, Ravenna, Pesaro, Arezzo e Viterbo e da istituzioni museali internazionali come il Museo del Louvre. Le opere sono distribuite secondo un percorso distinto in 6 sezioni tematiche che ripercorrono gli sviluppi della maiolica dalle origini passando per le maggiori espressioni ed innovazioni del Rinascimento fino alle ultime realizzazioni seicentesche, per poi ricomparire in esemplari di nuovo interesse nell’Ottocento e nelle ultime manifestazioni postmoderne e contemporanee dove la tecnica si unisce a creatività e design.
Così scopriamo che l’arte della maiolica arriva in Italia dall’Oriente, molto probabilmente attraverso la Spagna moresca, e che i maestri vasai italiani si cimentarono in questa tecnica bella ed ingegnosa ma per niente facile da riprodurre. Maggiori centri italiani che ne detennero il monopolio furono Deruta, vicino Perugia, e Gubbio. Tra Quattrocento e Cinquecento, oltre alle maioliche spagnole, quelle di Deruta ed in particolare quelle di Mastro Giorgio da Gubbio andarono ad impreziosire le decorazioni dei corredi domestici e degli arredi sia di case reali che di nobili famiglie europee. Inoltre le maioliche derutesi si ritrovavano spesso in ritratti di dame, madonne, santi e cavalieri, mentre quelle eugubine legavano la loro fama alla tecnica a lustro o a terzo fuoco che rendevano, a colori come l’oro e il rosso rubino, effetti metallici cangianti. Nel contempo le maioliche lasciavano la destinazione di manufatti di uso quotidiano per prendere quella di oggetti decorativi, portando con loro un’evoluzione di forme e stili.
La mostra voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ed organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte è visitabile fino al 13 ottobre 2019.
Maggiori informazioni sul sito Fondazione CariPerugia Arte