Quest’anno si festeggiano i 500 anni dalla nascita del grande maestro veneziano dell’arte italiana del Cinquecento: il Tintoretto. Dopo un recente film che lo ha celebrato, permettendo di conoscere meglio l’artista e la persona, Tintoretto vola oltreoceano per confluire in tutta la sua potenza nella mostra a lui dedicata, intitolata “Tintoretto: Artist of Renaissance Venice”, che si tiene dal 24 marzo al 7 luglio 2019 alla National Gallery of Art di Washington. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e con le Gallerie dell’Accademia, questa prima retrospettiva sul Tintoretto organizzata negli Stati Uniti, vede la presenza di molti importanti prestiti internazionali, per la prima volta qui fruibili.
In mostra ci sono circa 50 dipinti e più di una dozzina di opere su carta che ripercorrono le varie tappe del lavoro dell’artista partendo da opere come i ritratti dell’aristocrazia veneziana e procedendo con scene narrative di ambito religioso e mitologico. Curatori della mostra sono lo studioso Robert Echols, il presidente del dipartimento Art of Europe Frederick Ilchman e la curatrice dei dipinti al Museum of Fine Arts di Boston Russell W. Baker. Grazie agli studi da loro effettuati, questa esposizione si arricchisce di una serie di saggi sia degli stessi che di altri importanti studiosi, nonché di nuove ricerche e studi scientifici sull’opera di Tintoretto. Va infatti a loro il merito di aver fatto chiarezza sulla catalogazione delle opere del Tintoretto, tra i “Tre grandi” del XVI secolo accanto a Tiziano e Veronese, spesso confuso tra i suoi tanti seguaci ed assistenti.
Correlata alla mostra ci sono anche altre due esposizioni che fanno da focus tematici sull’arte del Tintoretto ed il contesto creativo in cui operava: Drawing in Tintoretto’s Venice e Venetian Prints in the Time of Tintoretto, entrambe dal 24 marzo al 9 giugno 2019. La prima è incentrata sul lavoro del Tintoretto come disegnatore, permettendo di scoprire l’evoluzione dell’artista come disegnatore, con importanti contributi anche sulle datazioni, sulla funzione dei disegni di scultura e sul ruolo giocato dal Tintoretto nella tradizione veneziana. La seconda invece, attraverso circa una quarantina di stampe – tra xilografie ed incisioni – della seconda metà del XVI secolo del Parmigianino, di Solari ed altri artisti dell’epoca, offre una panoramica sui riferimenti formativi del Tintoretto, sugli sviluppi di un manierismo tipicamente veneziano e sulle risposte dell’artista verso uno stile dinamico ed espressivo.
Maggiori informazioni sul sito della National Gallery of Art