Ricordando che manca poco all’apertura del Premio Internazionale di Arte Contemporanea “Arte Salerno 2018”, che si svolgerà sia a Palazzo Fruscione che nella Chiesa della SS. Addolorata, nel cuore di Salerno, dal 1 al 9 Dicembre 2018, guardiamo da vicino i protagonisti delle 6 personali interne all’evento. Novità di quest’anno infatti è l’ampliamento della collaborazione della Prince Group all’evento curato da ArtetrA, con l’organizzazione di 6 personali di artisti selezionati personalmente dal presidente Armando Principe e dal critico d’arte Luca Cantore D’Amore. Gli artisti che esporranno nelle Chiesa della SS. Addolorata accanto alle ceramiche d’autori campani della mostra “Escher Memento” voluta per completare il compiuto omaggio all’incisore olandese a cui si è ispirata l’edizione 2018 di “Arte Salerno”, sono Paolo Cutrano, Monica Conca, Biagio Cerbone, Vincenzo Pizzorusso, Gianni Grattacaso, Sergio Colombo.
Paolo Cutrano fa una pittura di grandi dimensioni, priva di profondità spaziale in cui prevale il gesto, quale espressione tangibile dell’intervento dell’artista. Le sue opere sono una poesia di colore e di forme, dettata dall’armonico rapporto tra la sensibilità del pittore e l’esperienza dell’uomo, che mutano e si evolvono giorno dopo giorno.
Artista poliedrica, Monica Conca considera il suo lavoro come una continua ricerca: ricerca di luce e plasticità; ricerca dell’essenza; ricerca interiore, alla scoperta di volta in volta di stati d’animo e situazioni, spesso celati dietro le corazze o i divieti del conformismo e della morale.
Inizialmente figurativo, Biagio Cerbone, nel tempo sposta il suo interesse verso un’arte surrealista, per poi passare ad uno studio sulla materia e i suoi stati. In seguito, affascinato dalle sensazioni emotive, approda ad una pittura sensoriale nella quale utilizza la superficie della tela – su cui applica la scrittura braille – per giungere ad una nuova comunicazione visivo-tattile.
Di origine casertana, Vincenzo Pizzorusso è un accanito sperimentatore di tecniche e materiali, usando, per la realizzazione delle sue opere, ogni elemento si presti a diventare materia prima, atta a dare vita concreta alla sua fantasia. All’attività di pittore affianca anche quella poetica.
Artista sensibile ed apertissimo alle nuove idee, Gianni Grattacaso è un grande sperimentatore della fotografia. Prima vicino al reale, col tempo fa approdare la sua pittura ad una dimensione eccezionalmente onirica, per poi – in seguito all’impiego dalla Polaroid – riscoprirsi “pittore istantaneo”, come ama definirsi.
Sergio Colombo si cala nella scena artistica come pittore paesaggista, realizzando una pittura della memoria nel ricordo degli angoli della Brianza lombarda della sua gioventù, caratterizzata da toni di tipo impressionista. Tecnica e tematica si perfezionano nel tempo affiancando al paesaggio anche figure di rara e vigorosa espressività, sia di soggetto sacro che profano.