Una grande mostra sull’eredità artistica e il rapporto di Keith Haring con l’Italia è in esposizione fino al 17 aprile 2022 a Pisa, unica città italiana a custodire un’opera pubblica permanente dell’artista statunitense, tra le ultime realizzate prima della sua scomparsa. Si tratta del celeberrimo murales Tuttomondo, lavoro che si stende lungo una superficie di 180 metri quadri, assurto a simbolo universale di inno alla gioia e testamento artistico del famoso street artist.
Attraverso nove sezioni, la mostra “Keith Haring” ripercorre la parabola artistica di Haring, dagli inizi nelle metropolitane newyorkesi fino all’ultima produzione su carta, pubblicata un mese prima della sua morte. Oltre 170 opere esposte in maniera cronologica e provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection, la collezione personale dell’imprenditore Nakamura presente nel museo giapponese all’artista dedicato, che costituisce la più ricca mostra europea su Haring presentando i momenti in cui si è andato definendo il suo personale e iconico stile, costellato di quelle figure di bambini, cani, stelle, segni che lo hanno designato padre della street art e simbolo della cultura e arte pop degli anni ’80.
La prima sezione allestita nel Palazzo Blu è intitolata “Principio”: qui si celebrano gli esordi nella metropoli newyorkese con i semplici segni grafici in gesso sui pannelli pubblicitari delle metropolitane. Si passa poi a “Oltre i limiti” dove trovano posto le 5 fluorescenti serigrafie di Untitled (Fertility Suite); la sezione “Le storie” dedicata alle litografie che l’artista ha usato per concorsi di storytelling per bambini e programmi educativi; quella “Haring a Pisa” dove è raccolto il periodo pisano dell’artista dall’incontro fortuito negli USA con un giovane studente italiano, al loro sodalizio e la scelta di creare un’opera permanente a Pisa, Tuttomondo. Segue la sezione “Musica” dedicata all’aspetto musicale che ha accompagnato qualsiasi lavoro di Haring e che lo ha portato anche a realizzare copertine di dischi come per il singolo Without You di David Bowie; la sezione “Messaggio” che condensa il suo ideale di sensibilizzazione su temi fortemente cari come i diritti dei gay, il razzismo, la guerra… Si continua con le sezioni “Simboli e icone” con i personaggi più rappresentativi del “codice Haring”; “Energia primordiale” legata alla commistione di elementi derivati anche dalle antiche culture egiziane, azteche e africane; “Distopia rivelata” con un Haring più maturo che riflette sul suo personale percorso di omosessuale in mezzo a malattie come l’AIDS, alla politica e alla paura e in ultimo “La fine dell’inizio” con una panoramica di segni, immagini ed elementi che costituiscono il suo immaginario simbolico condensato in “The Blueprint Drawings“.