premio IconArt 2021

Grazia Santarpia, classe ‘83, è un artista poliedrica;difatti i suoi interessi spaziano dalla pittura alla scultura, passando per il design, la poesia all’illustrazione per l’infanzia e la progettazione visiva. La sua passione per l’arte è innata e, sin da ragazzina, l’ha portata ad esporre le sue opere partecipando a mostre personali e collettive, ottenendo premi e riconoscimenti positivi da parte della critica. Si è laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con la tesi di ricerca: “ Il suono nel divenire della materia”, volta ad un analisi poetica delle recenti scoperte nel campo della fisica quantistica relative allo stato vibratorio della materia. Studio che poi applicherà nei sui lavori, le cui intenzioni sono quelle di rendere le sue opere sonoro-ambientali, dove per sonoro si intende la vibrazione emessa dallo strofinio/contatto tra due o più corpi che si incontrano/scontrano tra di essi. Ne derivano vibrazioni che appartengono al luogo stesso facendo così dell’opera una sorta di megafono che fa da voce/canto di quel luogo stesso. Da oltre dieci anni lavora nel suo atelier a Pompei (Na) dove Arte e Design si contaminano in un universo di sperimentazioni.

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Nunzia Romeo, in arte MANU’,  è una pittrice, ceramista nata a Messina nel 1981. Toscana d’ adozione, è amante dell’arte sin da piccola. Inizia la propria attività a 20 anni aprendo un piccolo laboratorio  dove oltre a creare le proprie opere in argilla, insegna a bambini e adulti della piccola provincia. Inizia così la sua innata passione verso qualsiasi tipo di espressione artistica. Inizia a  decorare con smalti i propri supporti creati interamente a mano, le cui decorazioni hanno uno stile personale e non conforme alla ceramica tradizionale. Le sue ceramiche sono caratterizzate da colori tenui e linee stilose in cui il disegno diviene necessità di semplificazione, senza eccessi, ricercando sempre l’ immediatezza nel messaggio che l’occhio riesce a cogliere. Con il tempo le sue necessità espressive cambiano, pur mantenendo il suo stile minimalista. Inizia a utilizzare varie tecniche: acquerello, gessetti, olio. L’ impatto della pittura a olio su tela le consente di esprimere ancor di più le proprie emozioni interiori. La sua espressione nelle opere su tela rappresentano la propria ricerca introspettiva, la sua cresciuta esperienza e intendono  richiamare l’osservatore a un viaggio oltre la realtà e creare nella sua arte atmosfere suggestive con un linguaggio semplice che la contraddistingue, con stili sempre diversi.

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Nata a Nardò, ha vissuto a Copertino e svolto i suoi studi artistici a Lecce. Sin da bambina ha intuito che il pro­cesso di conoscenza passa per l’osservazione e la sperimentazione. La sua voglia di imparare l’ha portata ad acquisire nuove competenze. L’artista non è solo maestra nella pittura, ma anche nella scultura, nel modellato e nella fotografia. Con il tempo ha appreso diverse tecniche di lavorazione dei filati come il chiacchierino, i ferri, l’uncinetto ed il kumihimo. L’artista si è sempre mostrata molto interessata all’espressività dei volti. Soprattutto gli occhi catalizzano la sua attenzione, in quanto specchio dell’emozione interiore, spesso camuffata dalle ma­schere che gli adulti indossano nella socializzazione. Ha partecipato a numerosi eventi a livello nazionale ed in­ternazionale. Tra gli altri: Emirates Art Connection, Emirati Arabi, ottobre 2020; Arte Firenze, Firenze novembre 2019; Caput Mundi, Roma, giugno 2019; Arte Lisbona, Lisbona maggio 2019.

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Mario Rodio in arte Rody, nasce nel 1943 a Le Castella, un affascinante borgo della costa jonica calabrese, noto per il castello aragonese che risale al periodo greco. È da questo luogo, mitologicamente identificato con l’isola di Ogigia, dove si pensava avesse dimorato la dea Calipso – che avrebbe trattenuto per lungo tempo l’eroe ome­rico Ulisse – che il pittore trae la sua prima fonte di ispirazione, visibile soprattutto negli scorci paesaggistici a lui cari, riprodotti con preciso intento realistico, ma con una particolare attenzione alle vibrazioni cromatiche, cosa che evidenzia la sua sensibilità romantica. Nel corso degli anni Rody si trasferisce a Firenze, città che incarna la bellezza pittorica italiana e qui la sua vena artistica raggiunge l’apice, impregnando le sue opere di intensità cromatica e delle vibrazioni musicali profonde del rhythm and blues e del reggae.

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Nasce a Catania nel 1959. Fin da giovane è attirato dal disegno, passione che poi coltiverà da grande. Frequenta l’Istituto d’Arte e, dopo aver perfezionato la tecnica, comincia a muovere i primi passi in ambito artistico partecipando a varie rassegne e concorsi, a mostre personali, collettive ed estemporanee, sia in Italia che all’estero. Nel 1989 si trasferisce nel Nord Italia. Attualmente vive e lavora, nell’ambito dell’assistenza sanitaria, a Magenta. Per la realizzazione delle sue opere le tecniche preferite sono l’acquerello, l’olio, l’acrilico e il carboncino. Paesaggi e ritratti (in particolare figure religiose) compongono il suo immaginario iconografico. Negli ultimi anni l’interesse per la ritrattistica è diventato preponderante, ma senza per questo rinunciare alla propria tradizionale vena paesaggistica. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, il recente attestato di merito e qualità per la mostra 2020 “Arte luce del mondo”.

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Protetto Carmela è nata nel 1973, a Torre del Greco (città dei fiori e del corallo). Ha dimostrato una particolare dote per il disegno dal vero, già in giovanissima età. Si è diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Torre del Greco nel 1994, dove ha imparato ad ottimizzare le sue potenzialità. Negli anni a seguire non ha mai smesso di dipingere e disegnare, spinta da un bisogno irrefrenabile di tenere un diario visivo delle sue sensazioni e trascorsi. Predilige soggetti umani, in particolare corpi e volti di donne, poiché li considera il veicolo attraverso il quale le è più facile esprimere il messaggio che crede ci sia dietro ogni forma d’arte. Affronta un quadro con particolare attenzione all’uso di materiali diversi e d’impatto, quali:  specchi, polistirolo, materico, smalti, acrilici, pietre, sabbia, stoffe e tutto quello che può servire all’effetto finale che si predispone. Vive a Rimini da 26 anni, dove ha fatto della sua imprescindibile passione un lavoro, ma torna spesso a Napoli per riscoprire i luoghi che hanno formato la fanciullina che alberga ancora in lei e che guida “la sua mente, la  sua mano e il suo cuore “.

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È una delle artiste visive più illustri e apprezzate in Slovenia nel campo delle pitture acquatiche e della grafica. Nata a Novo Mesto, l’ambiente in cui vive la spinge ad esprimere l’armonia cromatica della natura, delle persone e degli eventi che rappresentano il lato più profondo della sua personalità. Le tecniche principali da lei utilizzate sono l’acrilico, l’acquerello, e la grafica. La pittura di Vida Praznik è carica di emozioni cromatiche pur escludendo dalla composizione dell’opera riferimenti realistici, concentrandosi esclusivamente nel far emergere il ritmo compositivo della scena raffigurata, coinvolgendo emotivamente ed invitando lo spettatore ad assaporare valori ed emozioni del paesaggio. Ha partecipato a numerose rassegne espositive. Tra i premi ricevuti, il più recente è il Golden World Cup 2020 Sanremo, Palma d’Oro per l’arte Cannes 2020, Grand Prix de la Cote d’Azur Ville de Nice 2020.

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Guido Portaleone  nasce nel 1959 ad Ancona. All’età di dodici anni inizia a dipingere con i colori ad olio e con gli anni diventa una vera passione, fino a quando nel 1987 viene invitato ad una collettiva in via V. Bonda ad Ancona. Da quel giorno egli sembra essere preso da un vortice di passione che lo porta a sperimentare diverse tecniche pittoriche ed a partecipare a numerose collettive, concorsi nazionali, ed estemporanee in diverse città italiane, dove riscuote consensi dal pubblico.  Nel 1991 inizia a sperimentare la tecnica del collage che lo stimolerà fino ai giorni nostri con diversi cambiamenti di stile. Nel 1996 inizia a sperimentare la scultura plasmando la creta da dove nascono nudi di donna, figure di animali e cavalieri. Nel 1997 comincia a produrre bassorilievi in gesso raffiguranti vecchi portoni di Ancona, non soddisfatto di questa tecnica scultorea, perché non gli offre la fantasia di esprimersi, cerca altri materiali di risulta per appagare il suo io interiore. È in questo stesso anno che nascono i cavalieri e guerrieri assemblati con diversi materiali di scarto, poi i bassorilievi raffiguranti vecchi castelli medioevali costruiti con cartone, carta e legno. Ora la sua fantasia si è liberata sentendo e identificandosi in questi personaggi arcaici come simbolo di lealtà, fedeltà e protezione dal male.

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Nato a Cagliari il 14 Novembre 1982, da giovanissimo acquisisce le tecniche del disegno e della pittura e successivamente intraprende gli studi al Liceo artistico di Cagliari, durante il quale sposa il progetto dei Dusty Anarchist come cantante punk hard – core.

Collabora come attore e alla realizzazione di scenografie per svariati spettacoli teatrali presso il Teatro Spazio Fornace di Cagliari.

Più tardi presso l’ASPIS approfondisce gli studi già iniziati al liceo artistico sulle tecniche della scultura della pietra, dell’incisione su legno, e della modellazione in generale.

Dal 2007 inizia ad interessarsi all’illustrazione, in seguito al desiderio di illustrare ed interpretare le proprie letture, realizzando una serie di disegni di un mondo ironico, ribaltando il rapporto tra uomo e animale.

Nel 2010 consegue la laurea in Architettura e Disegno Industriale all’Università di Firenze.

Durante gli anni di studio fa progetti di grafica, interior design e affina la sua tecnica artistica nel disegno e nella pittura. Vive e lavora a Firenze, espone le sue opere in tutta Italia collaborando con vari artisti e curatori.

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Saggista, pittrice e traduttrice. Nel 2001, allo scopo di favorire la valorizzazione dello studio sulla famiglia Poe­rio, fonda l’Associazione Culturale Alessandro Poerio e, nel 2011, nella ricorrenza del 150° Anniversario dell’U­nità d’Italia, istituisce, in collaborazione con altre associazioni ed enti, il “Premio Poerio – Imbriani”con lo scopo di tener alta la memoria di quella famiglia di patrioti. Come pittrice, si distingue nel panorama artistico italiano. Ha uno stile riconoscibile. Resta fedele a se stessa nella riproduzione di corpi di acrobati, spesso un uomo e una donna a raffigurare gli opposti che si cercano e che si respingono, pur restando indissolubilmente uniti. Con la celebre formula oraziana “Ut pictura poësis”, Vittorio Sgarbi presenta nel volume Porto Franco (EA Editore 2014) le opere di Anna Poerio, mettendo in evidenza come l’artista, attraverso le sue eleganti rappresentazioni coreografiche, voglia ricordarci che il corpo umano, colto in movimenti armonici, rimane pur sempre la poesia per eccellenza.

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