È in corso e visitabile fino al 15 marzo 2020, una mostra che è una vero e proprio “Olimpo in marmo”; sguardi al passato e all’ideale classicistico chiusi nelle forme moderne di due grandi artisti celebrati come “classici moderni”: Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen.
I due scultori sono infatti protagonisti della mostra “Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna” presente all’interno delle sale delle Gallerie d’Italia ‒ Piazza Scala, a Milano. A loro si devono capolavori divenuti immortali che segnano la trasformazione della scultura tra Settecento ed Ottocento nell’idea e nella tecnica.
La mostra mette a confronto questi due grandi interpreti, che furono allo stesso tempo colleghi e rivali, avendo come terreno comune di azione la piazza artistica romana, dove entrambi hanno trascorso buona parte della loro vita e della carriera. Canova si trasferì a Roma nel 1781, mentre il danese Thorvaldsen nel 1797. Tutti e due si sfidarono in motivi e soggetti simili attinti dal mondo della mitologia classica che nell’immaginario comune erano simboli di ideali e valori universali quali vita, morte, brevità della giovinezza, incanto della bellezza, illusione e sofferenze d’amore, dandone personali ed originalissime interpretazioni. Se Canova da un lato con le sue opere sembra superare l’antico in una visione più rivoluzionaria della materia plastica, Thorvaldsen invece propone una visione più nostalgica della classicità che influenzerà l’arte nordica.
La mostra mette in evidenza questi esiti nelle opere più significative della ricerca artistica dei due, attraverso un percorso suddiviso in diciassette sezioni in cui si sottolineano influenze e rivalità. I centosessanta capolavori in esposizione, risultato di una preziosa collaborazione con il Thorvaldsens Museum di Copenaghen e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo nonché del contributo di musei italiani, stranieri e collezioni private, riempiono le sale di ammirabile complessità e preziosità che corrono lungo le varie tematiche trattate, dagli autoritratti alla materia amorosa. Completano il percorso effigi, incisioni e copie di allievi e seguaci affascinati dalla sintesi stilistica dei due innovatori.
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