Una Prima alla Scala di Milano sicuramente diversa, una teatro vuoto quasi surreale, un concerto suonato sulle frequenze di una diretta tv… eppure la stessa magia di sempre che si ripete, la stessa suggestione.
L’apertura della stagione teatrale alla Scala di Milano anche quest’anno è riuscita ad essere un successo, benché il cambio di modalità dovuto all’emergenza Covid, che ha messo il pubblico fuori dai teatri, l’orchestra in platea e gli spettatori dietro uno schermo.
Lo show si è trasformato in un vero e proprio spettacolo dal titolo “A riverder le stelle” che segue le leggi televisive e si dipana in una diretta streaming di 3 ore senza però interruzioni pubblicitarie. Il concerto-evento si è organizzato in un intreccio di opere di compositori europei, balletti, letture ed interpretazioni di testi letterari e teatrali, cinema ed arte attraverso i luoghi del teatro, in uno straordinario viaggio che racconta l’Arte!
“La Scala c’è, è in piedi e ha grande voglia di andare avanti, è uno spettacolo che dimostra la volontà di tutti i lavoratori del teatro di andare avanti”, questo ha voluto dimostrare il sovrintendente del teatro, Dominique Meyer, spiegando anche la straordinarietà dell’allestimento di uno spettacolo del genere, in tempi stretti.
Tutto lo show è stato costruito e si è sviluppato secondo una linea ben precisa che ha seguito la diffusione di un messaggio chiaro e condiviso. L’apertura, dopo una volata di immagini sulla città di Milano ed i suoi simboli, è stata affidata al consueto Inno di Mameli che quest’anno risuonava con ancora più forza nel suo richiamo ad un’ Italia che si è desta. Poi le note del Rigoletto in cui si evoca il tema della maledizione come rimando alla presente pandemia che pesa su tutti come un macigno e ancora i balletti di Bolle, le immagini dell’apertura del teatro dopo il fermo della Seconda Guerra Mondiale, fino a scorrere verso la fine con il Nessun Dorma della Turandot di Puccini ed il finale quasi catartico del Guglielmo Tell di Rossini, prima di concludere nuovamente con le immagini della città.
Una serata di certo indimenticabile dove non è rimasta fuori nemmeno la moda e la creatività grazie ad un accordo con la Camera nazionale della moda italiana che ha messo le firme di Armani, Dolce e Gabbana, Lella Curiel, Valentino e Marco De Vincenzo sugli abiti dei cantanti.