Aria di Carnevale anche a Palazzo Pitti dove dal 19 febbraio al 5 maggio 2019 una mostra mette in scena tutta la magnificenza carnascialesca del Barocco attraverso l’immagine delle maschere, delle feste e degli allestimenti dell’epoca. Centro nevralgico della mostra intitolata “Il carro d’oro di Johann Paul Schor. L’effimero splendore dei carnevali barocchi” è l’opera del pittore austriaco Schor che rappresenta “Il corteo del principe Giovan Battista Borghese per il carnevale di Roma del 1664”.
Come da consuetudine del periodo barocco, dove tutto doveva splendere e meravigliare, anche la festa in maschera organizzata dal principe Borghese per il carnevale romano del 1664 era un gran sfoggio di sfarzo e fantasia. La pomposità dell’evento venne immortalata in una grande tela dello Schor, al tempo collaboratore di Pietro da Cortona e Gian Lorenzo Bernini, divenuta nel 2017 di proprietà degli Uffizi e acquistata per essere esposta al Museo delle Carrozze a Palazzo Pitti.
Accanto a questa tela, grazie ad un prestito dal Museo di Roma a Palazzo Braschi, c’è un’altra grande opera esempio delle strepitose scenografie barocche delle feste e di tutti gli apparati decorativi che concorrevano alla loro grandezza scenica. È la “Giostra dei Caroselli a Palazzo Barberini” eseguita da Filippo Lauri e Filippo Gagliardi, dove è rappresentato l’evento organizzato in occasione dell’ingresso trionfale a Roma della regina Cristina di Svezia. Qui tra atmosfere notturne illuminate da centinaia di fiaccole, si muovono parate di personaggi in maschera, carri trionfali, colori ed esagerazioni.
A caratterizzare ancora di più la mostra sono poi disegni, oggetti ed incisioni tra cui la serie completa dei “Balli di Sfessania” di Jacques Callot, tre incisioni di Stefano della Bella sulla mascherata del 1661 a Boboli e la “Scena carnevalesca” di Bartolomeo Bianchini. Inoltre c’è tutta una rassegna delle maschere italiane del Seicento ed una “culla da parata”, realizzata dalla bottega dei fratelli Schor.