Quando si parla di Caserta, non si può non pensare subito alla sua meravigliosa Reggia settecentesca, simbolo della città. Eppure la Reggia è solo forse il segno più evidente di un luogo da un passato eccezionalmente ricco di storia e prestigio. Ne è prova il fatto stesso che oltre al Palazzo Reale ben altri due monumenti sono considerati Patrimonio dell’Unesco: l’Acquedotto Carolino e il Belvedere di San Leucio… Assolutamente da vedere!
La maestosità del Palazzo Reale
Prima tappa quindi, il Palazzo Reale. Uno splendido edificio in stile settecentesco, fatto costruire nel 1752 dal re Carlo di Borbone, sull’esempio della reggia di Versailles, con l’intento di renderlo centro ideale di una capitale moderna. Fu progettato dal Vanvitelli e mostra una tale maestosità della struttura ed imponenza di arredi, che visitarlo in un solo giorno non è facile! Si parla di circa 1200 stanze decorate, con uno scenografico scalone d’onore, teatro di corte e cappelle ed un parco lungo 3 Km, con 6 tra fontane e vasche, 2 giardini – uno all’italiana e uno all’inglese caratterizzato da piante autoctone ed esotiche – e tantissime statue che segnano il percorso all’interno dell’immensa area verde.
Accanto al Palazzo, si trova la Chiesa di San Francesco di Paola, dove sembra sia seppellito il Vanvitelli e l’Oasi del Bosco di San Silvestro, un tempo luogo di giochi e battute di caccia del re.
La manifattura della seta di re Ferdinando
Lasciata la Reggia, altra tappa obbligata – come detto – è il Belvedere di San Leucio che si trova nell’omonima frazione della città. Si presenta come un grande complesso nato per volontà del re Ferdinando di creare un’importante colonia specializzata nella produzione della seta di grande qualità, che pare abbia arredato luoghi come il Vaticano o Buckingham Palace. Qui è possibile visitare il Museo della Seta, dove sono conservati macchinari e strumenti che testimoniano quella proficua attività di un tempo.
Sia la Reggia che la manifattura di San Leucio venivano alimentati dal terzo monumento storico da non perdere: l’Acquedotto Capitolino, detto anche Acquedotto di Vanvitelli. La costruzione si rifà all’arte di epoca romana e per quanto buona parte dell’edificio sia interrato, i tratti che passano sui ponti ridanno un’immagine dell’acquedotto veramente scenografica.
Storia, tradizione e scienza
Non può mancare poi un giro a Casertavecchia, a 10 Km dal centro della città. Questo piccolo borgo medievale, sembra abbia fermato il tempo. Tra i suoi vicoli è possibile vedere botteghe artigiane e ristoranti tipici del luogo, dove sicuramente trovare la mozzarella di bufala aversana e la mela annurca. In questo luogo è possibile godere di vari punti da cui ammirare tutto il panorama, nonché i ruderi dell’antico castello.
In ultimo, al centro della città si trova il Duomo, in perfetto stile barocco, mentre per gli amanti delle scienze, a 15 minuti dal centro si trova il Planetario, il primo nel sud Italia tutto in digitale.