La storia non finisce mai di testimoniare le sue tracce nel tempo e l’Italia è piena di storia, arte e cultura che di tanto in tanto emerge, forse per far ricordare quanto ha e quanto può dare, se vuole!
Di pochi giorni sono due straordinari ritrovamenti: uno nella capitale, Roma, e un altro a Pompei, nell’area archeologica, che attorno ai resti di villa Civita Giuliana continua a svelare sempre più sorprendenti tesori. Ultimo è un Pilentum, unico nel suo genere in Italia, quasi intatto, complesso nella sua struttura e raffinato nelle decorazioni in stagno e bronzo. Il Pilentum era un carro da parata spesso utilizzato per cerimonie di culti sacri o di famiglie nobili. In particolare questo ha mostrato sotto le incrostazioni di cenere dei sedili, delle impronte di spighe dorate, il che può ricondurre la presenza del carro per una cerimonia in onore di Cerere e Venere, particolarmente venerate a Pompei. Nello stesso tempo però le immagini a tema decisamente erotico che compongono l’apparato decorativo alludono invece alla possibilità che si stesse per celebrare o fosse stato appena celebrato un matrimonio, riportando il significato delle spighe a quello di augurio di fecondità. Altra interessante ipotesi attorno al carro è quella relativa ai ritrovamenti precedenti sempre in quella zona, come quelli del 2018, quando vennero alla luce dei cavalli, uno dei quali riccamente bardato, tanto da far pensare che fosse pronto proprio per trainare il pilentum. Per fortuna gli scavi sono stati eseguiti in tempo, visto che vicino è stato trovato un cunicolo scavato dai predoni che devastano l’area, minacciando quella che è una scoperta importantissima se si pensa che pilentum simili sono stati rinvenuti solo in Tracia e nemmeno decorati.
A Roma invece i resti affiorati riguardano un tratto della Via Latina, emersa nei pressi di Grottaferrata, durante dei banali lavori alla rete del gas. La straordinarietà della scoperta sta nel fatto sul tratto sono ancora ben visibili i solchi delle ruote dei carri che attraversavano secoli fa la strada. Inoltre la carreggiata, lunga circa quattro metri e mezzo, presenta anche i caratteristici vespai, ossia dei sistemi di deflusso dell’acqua, nonché blocchi di peperino grigio-verde, pietra tipica dei colli Albani.