Ospite dell’ultima edizione del Giffoni Film Festival, il famosissimo festival del cinema per ragazzi, Woody Harrelson, attore hollywoodiano, si concede ad un’intervista per IconArt Magazine dove racconta di sé e dei suoi progetti futuri.
Mr. Harrelson, lei è stato protagonista di tantissime pellicole. A quali film si sente maggiormente legato?
Sicuramente “Chi non salta bianco è”, perché fu una bella occasione di lancio. E poi “Natural born killers”, perché all’epoca suscitò molto clamore. Sono legatissimo a questo film, perché rappresenta la fusione di generi diversi e adoro anche il montaggio.
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In che cosa la vedremo prossimamente?
“Midway” segnerà il ritorno sul set con Roland Emmerich. Dieci anni fa girammo insieme 2012 ed è sempre bello quando un regista ti richiama, perché vuol dire che con lui si è stabilito un bel rapporto. Racconta la storia degli aviatori e dei marinai che combatterono durante la battaglia delle Midway nell’oceano Pacifico. Io interpreto l’ammiraglio Chester Nimitz, che guidava la flotta americana. Credo che se i Giapponesi avessero avuto dalla loro parte uno come lui forse il conflitto mondiale avrebbe avuto un esito diverso.
E poi c’è Venom…
Lì farò la parte del cattivo!
Ci dica di Zombieland 2
Negli anni ho continuato a ricevere sceneggiature che però non funzionavano, ma alla fine abbiamo trovato la quadra e credo proprio che sarà un bel film. Il set è stato fantastico, è uno dei gruppi di lavoro con cui mi sono trovato più a mio agio. Mi sorprende che mi paghino per fare film del genere, perché io mi diverto tantissimo, dovrei essere io a pagare loro!
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Si è cimentato anche con la sceneggiatura.
Ho scritto “Le disavventure del signor Fitz”, una commedia. Mi piacciono le commedie slapstick. È ambientata in Irlanda, il mio secondo Paese favorito dopo l’Italia. Racconta una storia adorabile. Di amore e di pace.
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Intanto ha già debuttato come regista con “Lost in London”…
… Non sono sicuro che ripeterò un esperimento così, in una sola ripresa. Il film è ispirato alla notte in cui fui arrestato a Londra dopo aver litigato con un tassista. Un’esperienza bizzarra e drammatica, c’era ben poco da ridere. Ma quello che conta nella vita reale è che Laura e i bimbi siano ancora con me. Il film gioca molto sulla mia paura di perdere Laura…
Ha lavorato con Gabriele Muccino in “Sette anime”. Tra i registi italiani, da chi le piacerebbe essere diretto?
Paolo Sorrentino. Credo sia un genio assoluto. E sarebbe una sfida importante per me stesso. Mi è piaciuto moltissimo anche The Young Pope, una grande maratona.
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Articolo con intervista completa sulla rivista IconArt Magazine n° 09