A Milano è stato da pochi giorni inaugurato un vero e proprio angolo di pace nel verde cittadino che rimanda alle atmosfere esotiche e meditative orientali o meglio ancora nipponiche. Si tratta di una sorta di giardino zen che nasce nella più dinamica e attiva metropoli italiana, allestito nell’area di recente riqualificazione di Piazza Piola nel quartiere Città Studi.
Il progetto è stato promosso dal Teatro No’hma e voluto dalla figlia (Livia Pomodoro) della fondatrice del teatro, Teresa Pomodoro, a cui è stato dedicato il giardino e dal figlio (Anri Ambrogio Azuma) dell’artista giapponese Kengiro Azuma, amico della regista e drammaturga milanese.
L’architettura paesaggistica è stata concepita come un ideale prolungamento dello spazio del teatro in quello urbano e come punto di ritrovo e dialogo dell’uomo immerso nella natura e nell’arte. Il giardino infatti si snoda come un percorso pedonale lungo il quale sono state collocate 11 panchine circondate da alberi di ciliegio, luci emozionali e due sculture realizzate da Azuma quando era a Milano, donate alla città dal teatro. Si tratta di “Colloquio”, opera che rappresenta due rospi in bronzo che dialogano fra di loro e “Mu-765 Goccia”, opera a forma di goccia che allude alla leggerezza dell’acqua, simbolo dell’osmosi uomo-natura, e che voleva essere un omaggio al Teatro No’hma, leggero per vocazione ma anche per “collocazione” in quanto sorgeva proprio all’interno di una vecchia palazzina dell’acqua. Entrambe le sculture si innalzano su una piattaforma composta da cinque gradoni cilindrici che si compenetrano con le loro diverse altezze e che completano tutta l’opera.
La stessa simbologia della goccia viene richiamata e ricorre anche nel tragitto del percorso pedonale che si richiude nella caratteristica forma dell’acqua.
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