Grande opera di restauro per il Colosseo, che dopo quasi 2000 anni dalla sua fondazione, recupera la pavimentazione del suo piano principale in un progetto ambiziosamente tecnologico e green, scelto in seguito ad un bando lanciato tempo fa dal ministro Franceschini.
Il restyling si prefigge di restituire l’originaria immagine dell’anfiteatro e la sua funzione scenografica, non solo ripristinando il piano di calpestio “manomesso” dagli archeologici durante gli scavi per consentire una migliore visione delle stanze di combattimento tra gladiatori e animali ma anche riportandolo alla stessa altezza dell’epoca dei Flavi.
Per tale realizzazione è stata prevista la costruzione di una piattaforma costituita da tavole in fibra di carbonio rivestite di legno di Accoya, un materiale durevole nel tempo, capace di resistere ai danni dovuti ad aggressione batterica o agenti atmosferici, e che necessita di pochissima manutenzione.
Sarà una struttura particolarmente leggera e removibile, gestita da remoto, dotata di un meccanismo di rotazione e traslazione che permetterà alla piattaforma di cambiare posizione migliorando la visuale dei sotterranei, lo stato di areazione e l’illuminazione.
Inoltre, oltre a proteggere dalle intemperie gli ambienti sottostanti, grazie ad un sistema di raccolta dell’acqua piovana e di riciclo in acqua per i bagni pubblici dell’anfiteatro, la piattaforma ridurrà il carico idrico risultando anche un progetto ad alta sostenibilità ambientale.
Grazie poi ad un complesso di 24 unità di ventilazione tutte intorno al perimetro dell’anfiteatro verrà assicurato un ricambio dell’aria in nemmeno mezz’ora, controllando così sia il grado di umidità che la temperatura dei sotterranei. Anche le strutture di raccordo si prefiggono di essere meno invasive possibili per garantire una volta completato il progetto (i lavori dovrebbero finire nel 2023) una pienezza di visione del monumento rispristinato nelle sue antiche fattezze e bellezze.
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