Pochi giorni dalla sua apertura al pubblico e Pompei continua a stupire non solo per le sue meraviglie storiche emerse ma anche per tutte quelle antichità sepolte che ancora oggi vengono pian piano alla luce. Solo una settimana di interventi da quanto è terminato il lockdown e già un’equipe di archeologi ha fatto una scoperta di grande importanza: una volta di un criptoportico nell’area della villa suburbana di Civita Giuliana, emersa un anno fa in seguito ad un’operazione congiunta tra parco archeologico e carabinieri, strappandola alle razzie dei tombaroli.
La villa è stata una scoperta grandiosa, in quanto fa parte di quelle costruzioni imponenti e lussuose che appartenevano a famiglie potenti. Infatti dai primi scavi è uscita allo scoperto una serie di ambienti di servizio ed una stalla dove, in base all’esito dei calchi effettuati, pare vivessero cavalli di gran razza. I primi ritrovamenti sono stati infatti identificati in una mangiatoia lignea e nella sagoma di un cavallo e le zampe di un altro animale, in seguito è stato portato alla luce tutto l’ambiente e le sagome di altri due cavalli nonché finimenti militari. Questo ha fatto pensare che la villa fosse stata di appartenenza di un generale o un altissimo magistrato militare.
La volta scoperta di recente ha permesso di fare alcuni avanzamenti in merito. Difatti sono state rilevate delle iscrizioni su cui si stanno compiendo studi ed approfondimenti, ed un nome inciso probabilmente da una bambina che riporta la scritta “Mummia”. In base a questa scoperta si sta ipotizzando che la tenuta potesse essere stata di appartenenza dell’importante famiglia romana dei Mummi, di cui non si aveva fino ad oggi alcuna testimonianza di una presenza a Pompei. Come mostrano le raffinate decorazioni di un fiore bianco che si staglia sul fondo nero brillante della parete della volta emersa, pare anche che gli edifici nascondano mura riccamente affrescate.
Questi nuovi scavi insomma potrebbero rivelare ancora tanti preziosi tasselli di storia antica, anche perché la villa sembra sia stata solo in parte danneggiata dai terremoti che hanno preceduto la disastrosa eruzione del 79 d.c. ed il materiale piroclastico che l’ha sepolta nei secoli potrebbe aver permesso uno stato di conservazione dell’ambiente da prospettarci non poche sorprese.
[immagine in evidenza: foto tratta dalla pagina fb del sito archeologico di Pompei]
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