Negli ultimi anni, archistar quali Jean Nouvel, Ricardo Bofill e Frank Gehry hanno dato un volto nuovo alla città di Praga, quasi per imprimere la volontà dell’inizio di un nuovo corso, dopo un recente passato segnato dal “socialismo reale”, una breve ma intensa Primavera e, per ultimo, la divisione del Paese in Repubblica Ceca e Slovacchia. Simbolo di questa vitalità è l’edificio “Ginger e Fred” di Gehry, che ha rotto la verticalità del tessuto urbano introducendo un movimento ondulatorio che rimanda alla vorticosa danza dei ballerini Ginger Rogers e Fred Astairs. Sono sorti, inoltre, nuovi centri artistici, primo tra tutti quello fondato dall’artista David Černý che, nel quartiere Smìchov, ha realizzato il “MeetFactory”, un centro di cultura alternativa con annessa sala espositiva e spazi per progetti musicali, teatrali, cinematografici e residenze per artisti…
Spostandosi verso il quartiere industriale di Karlìn, l’organizzazione no profit Futura conduce il suo compito di incoraggiare i giovani talenti, per i quali organizza interessanti mostre. Attraversando il fiume Moldava, poi, ci si imbatte nel Centro per le Arti contemporanee e la Fondazione per l’arte contemporanea di Praga. Nel centro si innesta la Galleria Jeleni…
A poca distanza c’è il Veletržní Palác, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, che custodisce una pregevole collezione (Munch, Toulouse-Lautrec, Picasso). Dalla Galleria nazionale si raggiunge facilmente anche il Dox, diaframma tra la scena artistica nazionale e quella internazionale…
L’articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 03
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