Il 25 aprile ha visto a New York l’apertura di una mostra molto interessante dedicata al padre della Pop Art, che stavolta non viene analizzato nella sua totalità ma in un suo particolare aspetto relazionale con l’universo femminile, al centro di molti ritratti di cui l’artista fu artefice.
Si tratta di “Warhol Women”, un percorso espositivo che da un lato ripercorre la fase di grande popolarità dell’artista che lo ha portato a diventare ritrattista delle celebrità e dall’altro analizza il rapporto intriso di contraddizioni e complessità che lega Warhol alle tante figure femminili con cui è venuto a contatto.
Dai primi anni ‘60 fino agli anni ’80, la particolare tecnica, che Warhol padroneggiava, ha affascinato la società contemporanea, le star di Hollywood ed i personaggi di spicco che erano a quei tempi alla ribalta. Attrici, modelle, cantanti, ereditiere e donne del mondo politico e dell’alta società, passarono allo studio di Warhol per essere da lui ritratte. Ci rimangono pertanto rappresentazioni famose, che sono diventate vere e proprie icone nel tempo, nel mondo della Pop Art.
Grazie a prestiti di importanti istituzioni nazionali ed internazionali, la mostra allestita all’interno della galleria Lévy Gorvy, apre ad una selezione di dipinti, che copre l’intero ambito della carriera di Warhol e che, presentandosi provocatori, vulnerabili o pudici, invita lo spettatore a meditare sull’interpretazione dell’artista nei confronti dei miti e degli ideali di femminilità, bellezza e potere.
Il percorso inizia con un’ampia panoramica sui ritratti di Jacqueline Kennedy Onassis, in cui è possibile cogliere i cambiamenti che hanno investito la figura della first lady, come personaggio pubblico, prima e dopo l’assassinio del marito, rimarcati dalle immagini monocromatiche della Kennedy in contrapposizione con la Red Jackie dipinta nel 1964. Altra figura a cui è dedicato ampio spazio è Marilyn Monroe, ritratta in diversi momenti, in bilico tra un sentimento suscitato di adorazione e desiderio.
La mostra è visitabile fino al 15 giugno 2019.
Maggiori informazioni sul sito della galleria Lévy Gorvy
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